Ultravioletto:
il Made in Italy imprenditoriale
raccontato ad opera d’Arte
All’interno del nostro numero tematico di gennaio (leggi qui) è stato analizzato il rapporto tra arte e imprese e i consequenziali risvolti di questa collaborazione, abbiamo parlato di vecchi e nuovi progetti, in particolar modo abbiamo accennato ad Ultravioletto, il progetto di residenze ideato nel 2020 e attualmente in corso dalla primavera 2021 che sta facendo parlare di sé!
Nato da un’idea della curatrice e project developer Sonia Belfiore, Ultravioletto si articola in residenze di breve durata svolte da un artista alla volta presso aziende selezionate, al fine di realizzare due opere: una destinata all’artista e una installata all’interno degli spazi aziendali. Le opere finali vengono create usufruendo dei materiali e delle conoscenze degli stabilimenti in cui vengono prodotte, dando la possibilità all’azienda di raccontarsi in modo unico attraverso l’arte contemporanea.
Abbiamo conversato con Sonia per scoprire gli esordi e i retroscena del progetto e qualche anticipo sulle prossime novità!
Ciao Sonia, siamo curiosi di sapere come è iniziato questo percorso! Cosa ti ha spinto a dare inizio al progetto Ultravioletto?
Da qualche anno stavo accarezzando l’idea di sviluppare un progetto di sperimentazione e produzione e la spinta è stata proprio il dialogo con gli artisti; chiacchierando con loro negli anni è emersa spesso la difficoltà di produrre opere, di dar vita a progetti ambiziosi, di sperimentare con materiali nuovi o difficili da manipolare.
Mi sono chiesta come poter contribuire in piccola parte per incentivare il loro lavoro e la risposta che mi sono data è stata quella di partire dal nostro territorio che vanta moltissime eccellenze imprenditoriali del Made in Italy. Ecco quindi la volontà di dare vita ad un progetto che permettesse a questi due protagonisti, artisti e imprese, di dialogare e raccontarsi al fine di creare un percorso virtuoso e arricchente per entrambi.
In che modo è avvenuta la scelta di artisti e aziende?
Il progetto è strutturato in modo tale che aziende e artisti si scelgano reciprocamente, affinché la collaborazione sia quanto più organica e coerente per entrambi gli interlocutori.
Per quanto riguarda le aziende sono partita dalle realtà di spicco del nord est, dove risiedo,
aziende lungimiranti, attente alle sfide del futuro e ricche di storia da raccontare e mostrare.
Ho iniziato quest’avventura insieme ad artisti con cui avevo già collaborato e di cui seguo la ricerca da anni. Ammiro il percorso di Federico Cantale, Giulia Poppi e Nicole Colombo, ero al corrente di loro progetti nel cassetto non ancora realizzati o di materiali che avrebbero voluto conoscere e sperimentale.
La prima residenza di cui ci parla la Belfiore è quella inaugurata da Federico Cantale (classe ’96) presso la Venetian Gold, azienda che si occupa dell’estrazione dei blocchi di pietra naturale e della loro lavorazione. Da questo primo progetto è nata l’opera Felina, una figura altera di gatto, formata dalla sovrapposizione di più lastre differenti di un elegante granito nero proveniente dallo Zimbabwe.
La seconda residenza si è svolta presso gli spazi Plastopiave, leader della produzione dei materiali plastici in Italia, dove Giulia Poppi (classe ’92) ha ideato Sffssssh, un’opera frizzante ad alto impatto formata da granuli plastici di PETG vergine.
A dicembre 2021 si è conclusa anche la terza residenza che ha coinvolto l’artista Nicole Colombo (classe ’91) in collaborazione con Nord Resine, brand di spicco nella lavorazione di materiali industriali e decorativi su base resinosa. Da questa unione è nata Lilith, un’istallazione sensuale e impetuosa realizzata in fibra di carbonio, capace di creare vorticose sensazioni, come il demone mitologico a cui deve il nome.
Che tipo di relazione c’è stata tra le due “personalità”?
Molto positiva! Ciascuno dei due protagonisti ha tratto valore dalla professionalità e della ricerca dell’altro; ognuna delle tre residenze è stata caratterizzata da ascolto e partecipazione attiva.
Se da un lato l’azienda mette a disposizione materiale, know how, processi ed expertise, dall’altro l’artista rilegge il materiale, lo interpreta e lo manipola in modi nuovi rispetto a quello dei collaboratori che vi si interfacciano ogni giorno per scopi produttivi.
Federico Cantale ha scelto un materiale che lavora esclusivamente la VENETIAN GOLD, alla creazione dell’opera hanno contribuito attivamente anche i collaboratori aziendali, che hanno sperimentato con l’artista il modo migliore per realizzare l’opera e utilizzato delle conoscenze interne per la lavorazione della lastra, come il taglio e la rifinitura. Felina è coerente con la progettazione meticolosa ed esplosiva che caratterizza la ricerca dell’artista ed esalta al contempo l’unicità della pietra naturale.
Giulia Poppi ha selezionato una tipologia di granuli trasparenti in PETG che Plastopiave lavora in fase iniziale per creare i suoi contenitori e li ha lavorati in maniera del tutto nuova. Il processo è stato molto lungo e laborioso, il materiale è stato manipolato sino a renderlo resistente ma leggero, prezioso e cangiante, esaltandone la bellezza.
L’opera di Nicole Colombo è lunga 4,5 m ed è stata progettata come lavoro da esterno. Insieme all’azienda Nicole ha indagato e portato al limite le potenzialità del materiale, non solo quelle concettuali, ma anche quelle fisiche, progettando e dando vita ad un’opera che si autosostiene.
Insieme in una sfida e in una continua scoperta, Nicole e Nord Resine, hanno realizzato giorno dopo giorno un’opera in continua evoluzione che ha seguito le caratteristiche e le reazioni tipiche del materiale.
Come si è evoluto il progetto e cosa si prevede?
L’organizzazione e l’organico cresce sempre di più. Stanno aumentando le richieste di partecipazione degli artisti e le aziende scrivono per avere informazioni ed aderire al progetto.
Nel 2022 sono in programma residenze in molte altre zone d’Italia!
Ogni residenza sarà sempre unica perché concepita su misura per i due interlocutori, alcuni fattori quali durata, materiali e processi a disposizione saranno, infatti, sempre differenti.
Una cosa curiosa -non pianificata- è che Ultravioletto si è evoluto anche in termini di dimensioni delle opere: dalla prima residenza le opere realizzate si sono ingrandite sempre di più!
In copertina: Giulia Poppi per Plastopiave. Ph. Lorenzo Mariotti.