ROMA CONTEMPORARY
di Valentina Lucia Barbagallo
Roma Contemporary è il nome – più sintetico e d’impatto – scelto per la quinta edizione di Roma – The Road to Contemporary Art. Rinnovata su tutti i fronti, la manifestazione capitolina, quest’anno, ha deciso di far curare – per il secondo anno consecutivo – le attività collaterali e culturali, previste dal programma, da Alessio Ascani, fondatore e direttore della rivista Kaleidoscope. In questo restyling a 360 gradi, sono stati coinvolti anche due grafici svizzeri Larissa Kasper e Rosario Florio per quanto riguarda l’immagine grafica; e due curatori Luca Cerizza, responsabile della sezione “Start up” e Chris Sharp, responsabile della sezione “Out of Range”. Uno dei modi per fronteggiare il proliferare di fiere nazionali e internazionali dedicate all’arte contemporanea è puntare sull’originalità e cercare di offrire una programmazione culturale variegata e diversa dalle altre e Roma Contemporary, quest’anno, ha proprio voluto fare questo, soprattutto con la sezione “Start Up”, vera rivelazione della kermesse.
La manifestazione che ospita un parterre formato da 68 gallerie tra le nazionali e le internazionali (consistente la presenza di gallerie berlinesi) è articolata in tre sezioni: “Main Fair”, destinata alle gallerie d’arte moderna e contemporanea affermate su scala nazionale e soprattutto internazionale; “Out of Range”, avente, come sede espositiva, anche gli spazi all’aperto del Macro Testaccio dove hanno esposto – selezionati dal curatore americano – alcuni artisti di gallerie aderenti alla fiera; “Startup” a cura di Luca Cerizza, riservata a gallerie che lavorano con i giovani la cui ricerca è incentrata sulla sperimentazione e sull’innovazione.
E’ proprio quest’ultima sezione che ha dato grandi risultati. Dalle installazioni di sound art del curatissimo stand di RAM radioartemobile, alle opere dell’artista italo libica Adelita Hunsi-Bey rappresentata dalla galleria Laveronica di Modica che ha vinto il Premio dell’Associazione Giovani Collezionisti, che consiste nell’acquisizione di un’opera di un giovane artista emergente che entrerà a far parte della collezione permanente del Museo MAXXI di Roma. L’opera è stata selezionata da una commissione composta da Anna Mattirolo, Direttrice del settore Arti del Museo MAXXI, Jas Gawronski, Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma e Ludovico Pratesi, critico d’arte e Presidente dell’Associazione. Adelita Hunsi-Bey (1985) ha realizzato una sorta di “via dei libri”, ovvero, una mappatura dei vari passaggi fortuiti che dei libri – lasciati per la capitale dall’artista, nei giorni antecedenti l’apertura della fiera – hanno subito. Il curatore della sezione, l’artista italo-libica e la galleria siciliana hanno portato a casa un gran bel risultato! Anche la galleria Federico Luger di Milano ha riscontrato il favore della giuria con il lavoro “Dragon’s Wing” dell’artista Luca Pozzi a cui è andato il premio Ettore Fico; e ancora il premio Macroamici è toccato a Anna Franceschini della galleria Vistamare di Pescara e a Nemanja Cvijanovic, con la sua versione rovesciata de Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo esposta dalla Galleria Furini di Roma.
Da stand monografici a stand plurali e diversificati, Roma Contemporary ha sottolineato anche quest’anno la sua essenza conviviale e partecipativa affiancando eventi culturali e appuntamenti diurni e notturni collaterali a cui il popolo dell’arte è accorso numeroso e appassionato.
MACRO Testaccio (ex Mattatoio)
Piazza Orazio Giustiniani, 4
I – 00153 Roma RM