Palazzolo Acreide in festa
e contemporanea,
dalla Sciuta a vuoto attivo
Quella voluta da Davide Bramante a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, è stata una festa di due giorni, tenutasi il 9 e il 10 agosto e dedicata all’arte contemporanea e al genius loci. Artista poliedrico e figura trasversale per la propria attività di operatore culturale, Davide Bramante è stato infatti il promotore di Ad Arte e vuoto attivo (dialogo con una collezione). Le due mostre si sono tenute in occasione della tradizionale festa di San Sebastiano, uno tra i protettori della cittadina barocca e protagonista della devozione popolare che culmina il 10 agosto con la processione per le vie del paese ed è anticipata dalla spettacolare uscita – nota come Sciuta – della reliquia e del Simulacro del Santo dalla Basilica. Negli anni questa festa antichissima, nei confronti della quale i fedeli e non solo non hanno perso interesse, si è confermata un appuntamento capace di unire arte e devozione, connubio forte in Sicilia come dimostra la recente mostra Agata dall’icona cristiana al mito contemporaneo visitabile al Palazzo dell’Università di Catania fino al 31 ottobre, ma anche di stimolare nuove iniziative. Tra queste, è attualmente in corso a Palazzolo Acreide Ad Arte, la collettiva, nata da un’idea di Davide Bramante, che accoglie le opere realizzate da sette artiste selezionate per l’omonima rassegna scandita da altrettante giornate dedicate alle arti visive ed enogastronomiche e tenutesi tra il 2021 e il 2022 negli spazi di San Sebastiano Contemporary – Casa Bramante.
Alle opere di Flaminia Veronesi, Alessia Armeni, Rossana Taormina, Marilina Marchica, Elisa Muliere, Milena Sgambato e Katriina Haikala i sommelier Alessandra Moscuzza e Marco Campisi hanno associato le eccellenze prodotte dagli oleifici, dalle cantine e dai ristoratori del presidio Slow Food di Palazzolo Acreide. La mostra conclusiva della rassegna, che ha visto il contributo curatoriale di Rita Sberlati, Denise Sardo, Nancy Lombardo, Eleonora Aimone, Federica Bordone e Riikka Vainio, è ospitata dal Centro Espositivo del Museo delle Tradizioni Nobiliari. Nella stessa sede è possibile visitare anche la personale di Davide Bramante Mi casa tu casa, che presenta sette grandi opere dedicate a città internazionali che il fotografo siracusano riporta idealmente nella città da lui eletta a propria “casa”.
Di grande interesse il progetto espositivo a cura di Lorenzo Bruni vuoto attivo. (dialogo con una collezione), promosso e ospitato da San Sebastiano Contemporary, spazio no profit di Davide Bramante inauguratosi nel 2019 con sede in una palazzina Liberty degli inizi del XX secolo. La mostra, dal concept forte e dall’allestimento interattivo e stimolante, coinvolge tre artisti validissimi, Ignazio Mortellaro, Carmelo Nicotra, Stefania Zocco, e Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, architetto di fama internazionale.
Il progetto è finalizzato a far dialogare lo spazio espositivo con la collezione di Davide Bramante, particolarmente interessante sia per gli autori che include (tra cui Mario Schifano, Adrian Paci, Adelita Husni Bey, Turi Rapisarda, Pietro Ruffo) sia in quanto testimonianza delle relazioni dell’artista con colleghi, collezionisti e galleristi di alto profilo.
Centrale nell’idea curatoriale di Lorenzo Bruni la riflessione sulla collezione nella prospettiva del ruolo della comunità dell’arte nell’epoca della dittatura degli archivi digitali. La mostra, il cui titolo è tratto da un libro di progetti di Grasso Cannizzo, riflette sull’incontro e sulla relazione con il mondo come punto di partenza e non di arrivo di un processo più ampio di conoscenza collettiva, in cui la partecipazione del pubblico gioca un ruolo cruciale. Inoltre, gli interventi di Ignazio Mortellaro, Carmelo Nicotra, Stefania Zocco e Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, come evidenzia Lorenzo Bruni, «permettono di testare con mano lo stato di salute dell’arte relazionale, così come la intendeva Nicolas Bourriaud quando coniò il termine nella metà degli anni ’90 per indicare un’arte più attenta al processo volto ad attivare un dibattito attorno al ruolo dell’arte, della società e del pubblico più che alla forma fine a sé stessa. Oggi, in un mondo in cui l’attivismo ha preso il posto dell’espressione artistica e sfiora la dimensione di categoria estetica più che di esigenza concettuale – come ricorda anche il libro del critico letterario Walter Siti del 2019 dal titolo “contro l’impegno” –, è necessario fare un nuovo tipo di analisi rispetto a tale attitudine e al modo di giudicarla”».
Tra i prossimi appuntamenti di San Sebastiano Contemporary la residenza di Zanbagh Lofti, durante la quale l’artista iraniana lavorerà alle opere per le mostre collettive che si terranno in autunno a Catania e a Lodi.