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Oltre il sangue amaro

Una collettiva a cura di Giorgia Massari

e Riccardo Vailati

 

Si è conclusa il 23 giugno presso MO.CA, Brescia, la mostra collettiva Oltre il Sangue Amaro a cura di Giorgia Massari e Riccardo Vailati, che vede coinvoltə lə artistə Luca Assi, Ludovica Anversa, Matteo Bianchini, Luca Brama, Nera Branca, Guido Corbisiero, Lucrezia Costa, Camilla Dalmazio, Carla Giaccio Darias , Valeria Quaini, Beatrice Sancinelli, Pierluigi Scandiuzzi, Ivana Sfredda e Leilei Wu.

 

Secondo la saggezza popolare gli eccessi di rabbia potrebbero far arrivare nel sangue la bile, liquido amaro prodotto dal fegato, che fin dalle concezioni ippocratiche degli umori è associato a sentimenti di collera, ira, sdegno. Da qui si struttura la mostra, la quale si delinea come manifestazione di un sentimento tanto viscerale da divenire reazione sensibile. Il titolo dell’esposizione è ispirato alla raccolta di poesie Il sangue amaro di Valerio Magrelli. Sono scritti intimi che riflettono sul percorso di crescita e i sentimenti che esso comporta, in cui il sentimento di amore si rivela come una condanna a vivere.

 

 

La scelta dei lavori in mostra è definita da un’attenzione verso il processo di somatizzazione di eventi psicologici. Il prefisso oltre nel titolo evidenzia un’indagine che si estende ad estetiche date da un farsi forma di esperienze emotive varie, al di là della comune comprensione del sentimento di dolore,  verso un più stratificato scenario.

I lavori in mostra comprendono dipinti, come Se mi parli degli angeli (II) di Ludovica Anversa e Primavera Imperial, Matanzas e Calle Sol 10 di Carla Giaccio Darias, installazioni come Espansione del dominio di Nera Branca che occupa l’ultima stanza della mostra; ma anche sculture come Cradle for heavy souls di Lucrezia Costa, e ancora progetti fotografici come Alien to ourselves di Ivana Sfredda.

Oltre il sangue amaro si presenta come un percorso tra diverse apparizioni di emotività individuali. Ogni lavoro mantiene la propria indipendenza nello spazio delle sale del MO.CA, ma contribuisce ad una narrazione comune. Tra le opere in mostra si delinea una continuità data dall’aspetto organico che, seppur in modi differenti, si manifesta in ciascuno dei lavori.

 

 

La collettiva, il giorno di inaugurazione, viene attivata da proiezioni, come quelle dellə artistə Lucrezia Costa e Michele Bazzoli, ma anche performance e la lettura Apologia del dolore di Beatrice Sancinelli.

 

Vista dell'allestimento.

Vista dell’allestimento con le opere di Scandiuzzi e Costa.

 

Giorgia Massari e Riccardo Vailati, maturano l’idea della giornata inaugurale con l’intento di superare la formula temporanea di mostra, avvicinandosi al concetto di opera d’arte totale. Ovvero, un progetto in grado di muoversi tra diversi ambiti e livelli, che sia interdisciplinare e in grado di coinvolgere linguaggi trasversali.

Oltre il sangue amaro si propone, dunque, di aprire una conversazione attorno al dolore, senza volere dare risposte univoche, ma piuttosto cercando di coinvolgere  chi osserva in una riflessione attiva che possa provare a cogliere la complessità di questo sentimento.