Intervista a Vanessa Alessi
di Valentina Lucia Barbagallo
Chi è Vanessa Alessi? Raccontaci brevemente di te.
Direi che sono quella che vedi, difficilmente riesco a fingere. Sono siciliana e vivo a Berlino. Sono un architetto e una scenografa di formazione, con l’ handicup artistico (cit. ride).
Che musica ascolti? Qual è l’ultimo libro che hai letto? Chi sono gli artisti che ami?
Ascolto un po’ di tutto. Amo la musica ma non ho un genere che prediligo, credo dipenda dall’umore. Ultimi libri Nemesi di Philip Roth, Un amore di Swann di Marcel Proust, un romanzo che sta scrivendo un amico, le interviste di Rem Koolhaas e Hans Ulrich Obrist a Jeff Koons. Non leggo quasi mai un libro per volta, leggo spesso libri diversi contemporaneamente… forse anche questo dipende dall’umore.
Amo tanti artisti e pur conoscendo la storia dell’arte mi interessano molto i giovani e i giovanissimi, amo l’arte contemporaneissima.
In Italia, mi piacciono molto ad esempio Alberto Tadiello e Patrik Tuttofuoco; penso che Garutti debba essere una guida eccellente per un aspirante artista, in grado di formare menti aperte, indipendenti e originali, dunque, anche lui è un artista che amo molto.
Amo Damien Hirst (a rischio di sembrare banale), trovo geniale come ha stravolto il sistema arte, così come tutti i grandi artisti, primi tra tutti Warhol, unito ovviamente ad un grande talento artistico e a un gran fiuto per la contemporaneità.
Marina Abramovic come esempio di dedizione all’arte.
Wolfgang Tillman per le sue foto che trasformano con molta eleganza la realtà in astrazione e ci svelano un paesaggio in un dettaglio.
Stanley Kubrick per il suo infinito eclettismo.
Bruce Neuman perchè ci “rivela verità mistiche”.
Bruno Munari perchè ci ricorda, ogni giorno, che un “un bambino creativo è un bambino felice…”.
Questa è una domanda che richiede una risposta troppo lunga, gli artisti sono tanti e molto diversi tra loro ma come dice Francesco Bonami “l’arte contemporanea è come guardare una partita di calcio, ci si diverte perché non si sa come va a finire”.
Come definiresti il tuo lavoro?
Una continua ricerca… Mi piace lavorare tra sentimenti opposti, mi ispira stare in situazioni di transito, stare dentro i paradossi, la crisi genera sempre qualcosa.
Uno degli ultimi lavori, Sigillati i sensi incandescenti la rabbia fissa dall’alto la serenità del sogno, indaga il tema del disturbo bipolare attraverso la con-presenza di livelli energetici opposti. Al momento mi interessa la crisi che viviamo nella società contemporanea che è prima di tutto per me una crisi di identità. Credo che le pulsanti quantità di informazioni accessibili su luoghi persone e oggetti del desiderio inaccessibili generino una quantità crescente di individui con disturbi di personalità.
C’è stato un evento o un incontro in particolare che ha segnato una svolta nella tua ricerca?
Gli eventi sono tanti e come direbbe Steve Jobs bisogna stare attenti a chi aprire le porte.
Credo di avere avuto dei bravi insegnanti, una famiglia allegra e bizzarra e una naturale propensione a circondarmi di persone interessanti, non mainstream. Posso dire che ogni incontro importante ha segnato a suo modo una svolta nella mia ricerca.
Cosa pensi del panorama artistico siciliano?
Penso che ci siano tanti artisti bravi che difficilmente riescono ad emergere in un panorama internazionale se non hanno l’occasione di espatriare, ma sicuramente questa terra, così lucente, carnale e piena di paradossi è una grande ricchezza per un artista.
Credo che debbano viaggiare più degli altri per capire la contemporaneità, e portare questa ricchezza sempre dentro.
Progetti futuri?
Sono tanti al momento, non ne parlo per scaramanzia (d’altronde sono siciliana anch’io).
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(1) Sigillati i sensi incandescenti la rabbia fissa dall’alto la serenità del sogno, carta, 11111 fori da ago, vetro, luce strobo – 100×66 cm, 2012.
(2) Love is torture #2, carta, vetro, 11111 buchi da ago, LED – 50×70 cm, 2012.
(3) Ate Hate/Lambs serie, gesso, acciaio inox, tracce di sangue di agnello – 2 x cm 85x60x17, 2011, location: Castello dei Chiaramonte, Favara (Sicily).
(4) Addicts #7, inchiostro su carta – 29×42 cm, 2011.
Video
Sigillati i sensi incandescenti la rabbia fissa dall’alto la serenità del sogno
I’m here”, 2011, vanessa alessi, farm cultural park