Indipendente all’interno del sistema
ArtVerona Fiera apre le porte ai visitatori con i consueti stand dedicati alle gallerie italiane; nulla di nuovo verrebbe da dire, ma al visitatore più attento non sfugge la singolare quanto inconsueta presenza di realtà culturali ‘diverse’ dalle canoniche gallerie d’arte. L’intento è interessante soprattutto nel paragone che viene messo in atto: le galleria d’arte e i progetti indipendenti sul tavolo del confronto; due metodi di intendere l’arte e la progettualità culturale che partono da presupposti e strategie economiche differenti. Iniziativa interessante che interroga velatamente i presenti sottolineando le recenti difficoltà di portare avanti progetti che mirino allo sviluppo culturale ed economico sulla base di una profonda cooperazione tra realtà diverse. Porre questi interrogativi non è il fine delle Fiere che per statuto, intenti e in qualche modo per sensibilità, di solito non si avvicinano a questo tipo di soluzione organizzativa, e proprio ad ArtVerona Fiera va il merito di aver eliminato la rigidità che caratterizza questi eventi.
I progetti indipendenti conquistano ArtVerona che dal 18 al 22 ottobre 2012 mette al centro dei due padiglioni una serie di piattaforme e giovani realtà che muovono i propri passi tra l’editoria e la curatela; con Independents 3, format ideato da Fuoribiennale e curato da Cristiano Seganfreddo, la Fiera di Verona propone una serie di dibattiti e incontri incentrati sugli obiettivi delle nuove proposte culturali attente al rapporto tra qualità dell’offerta, nuovi ‘tipi di committenza’ e territorio. Le trentasei realtà italiane selezionate si confrontano e dialogano, pongono le basi per future collaborazioni.
Tra i progetti spiccano Branchie, Bcomeblog, Bolo, CollettivoIN, SomethingLikeThis e Be quiet please, alcuni di questi presenti domenica 21 al talk dedicato alle esperienze dei blogger e dell’editoria indipendente; il dibattito moderato da Massimiliano Tonelli, Direttore di Artribune (media partner dell’iniziativa Independents 3) oltre ad entrare nel profondo delle ricerche artistiche ed editoriali affronta i problemi dei finanziamenti, delle risorse economiche e delle metodologie di reperimento, nodi centrali per le politiche degli ‘indipendenti’. I piani di fund raising si adeguano alle mission attente alla sostenibilità, alla qualità didattica e alla formulazione di servizi di divulgazione per la creazione di una fitta maglia di relazioni e un network che permetta di condividere competenze mettendo a disposizione la conoscenza del proprio territorio di appartenenza. La necessità di collaborazione è dunque l’altro aspetto fondamentale che emerge dal talk; elemento che permette un allargamento di prospettiva ma anche una riduzione dei costi a progetto.
Collaborazione vuol dire anche relazionalità ed è su quest’aspetto che si soffermano i progetti siciliani presenti negli spazi di Independents: Balloon Project e Pass/o puntano sullo scopo sociale dello scambio di idee per affermare la crescita delle identità e il recupero condiviso di luoghi e spazi in disuso o non comunemente deputati ad iniziative artistiche. Convivium è il progetto di Balloon, a cura di Valentina Lucia Barbagallo, presentato per la prima volta nei locali della Galleria Zelle di Palermo a luglio del 2012, in Fiera dilata il proprio orizzonte ed apre ad un pubblico più vasto; il progetto, incentrato sull’esigenza di condivisione, raccoglie i frammenti delle opere di sei artisti lasciando aperta la possibilità d’interpretazione attraverso il coinvolgimento incrociato non solo dei sei artisti ma anche di sei curatori chiamati a dare il loro contributo.
Playtime tra i progetti piu interessanti di ArtVerona fiera! A cura di Cecilia Freschini in collaborazione con la Biblioteca Civica di Verona, l’Archivio di Video Arte del Veneto e Lab Yit, mostra i video di nove artisti italiani che esprimono una riflessione sulla quotidianità con ironia, sarcasmo e disilussione di fronte all’incertezza e all’imprevedibilità di ciò che può riservarci il presente e in qualche modo il futuro. La presenza di Lab Yit tra gli indipendenti è fondamentale per rimarcare il valore dello scambio e delle politiche di conoscenza incrociata tra realtà e progetti diversi e lontani. Lo scopo di Lab Yit. Italian Contemporary Art Platform in China, è di creare una piattaforma culturale che metta in contatto il mondo artistico italiano con quello cinese.
L’esperienza dei no profit e degli indipendenti messi a stretto contatto con le gallerie d’arte in un luogo come la Fiera di Verona, mette in risalto una questione: quale modello servirebbe per far funzionare in modo più fluido il sistema dell’arte?
La risposta non è semplice ed è chiaro che l’Italia ha gravi problemi strutturali che influenzano la crescita e lo sviluppo verso una economia culturale più dinamica in grado di sostenere il confronto internazionale. Questo non vuol dire che solo i privati potranno salvare le sorti della cultura in Italia o soltanto alle istituzioni è da lasciare il compito di finanziare le varie attività ma serve una forte sinergia che fornisca i mezzi per la rappresentazione dei vari interessi; bisognerebbe per questo evitare le dicotomie tra pubblico e privato, tra profit e no profit con l’intento di moltiplicare le opportunità e di costruire ‘luoghi diversi’ e non utopie.
Balloon project, CONVIVIUM, Veduta installazione , INDEPENDENTS 3 Art Verona 2012
BRANCHIE, #inimmersione tra i nuovi profili professionali, work in progress
Be Quiet Please, VCE a project by Alessandro Simonetti, published in 100 copies
Simething Like This, A first step towards coincidences & meetings Part II , in dialogo con Ermanno Cristini e Alessandro Castiglioni.
Playtime, panoramica stand Video ArtVerona 12
www.fuoribiennale.org
www.independents.artverona.it
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