Fishy fishy fishy X
Ambiguità: creatività
Un futuro che ha un sentore di presente e di passato… o forse è un presente in cui fa breccia il futuro che trae origine dal passato? La mostra personale di Francesco Pacelli è un microcosmo (o un macrocosmo?) immerso nel LED e in un’alternativa percettiva del mondo.
I disegni, le sculture e le installazioni sono gli abitanti di un mondo alternativo che ci ricorda qualcosa: le forme elusive traggono ispirazione dall’esistente per aprire nuove possibilità di interpretazione dell’esistente… o forse solo dell’immaginario. L’invito della mostra è immergersi fisicamente e mentalmente in una logica alternativa a quella quotidiana, secondo la quale “il cerchio è necessariamente più sensato della semiretta”. Il cambiamento di ragionamento è guidato dall’alterità della visione: i due ambienti di Rehearsal solo illuminati esclusivamente dalle opere al neon, grazie al quale la seconda sala diventa fucsia e voltandosi indietro la prima da bianca appare verde per un fenomeno ottico che equilibra la visione attraverso la complementarietà dei colori.
Pacelli attua una ricerca sull’ambiguità che parte dalla scelta del materiale, dalla combinazione-negazione della sua forma, giungendo sino alla creazione del titolo e alla regìa della visione finale che fa immergere il visitatore-esploratore in una realtà familiare ed estranea al tempo stesso, invitandolo a esplorare una giungla micro/macro-cosmica senza fargli capire se si trova nello spazio, nelle profondità marine o tra batteri mai visti. La curiosità viene accesa dall’inganno materico: quelle che sembrano pietre pesantissime galleggiano su tubi al neon, ciò che è lucido non è molle, ciò che è pietroso si rivela artificiale; biologico e artefatto si mescolano sconvolgendo le categorie e aprendo la visione a un’assurdità elastica ma plausibile, familiare a quella evocata dal video-clip del famoso gruppo comico inglese cui l’artista fa riferimento.
Photo credits: Cesare Lopopolo