Oltre la rivoluzione: Cina Arte in movimento
di Vittoria Tropea
La mostra Cina Arte in movimento nasce dal sentimento di voler raccontare le paure e le angosce dell’uomo. Strettamente collegata alla mostra sull’ irrequietezza di Gauguin, il progetto, inaugurato lo scorso novembre 2019, presso Palazzo della Cultura, a Catania, narra i sentimenti contrastanti del popolo cinese di fronte l’improvvisa evoluzione della propria realtà.
Come reagisce ciascun uomo di fronte qualcosa che non riesce a controllare? Quali sono quei valori a cui ci si aggrappa per preservare la propria identità?
Questi sono gli interrogativi a cui la mostra Cina Arte in movimento cerca di dare una sua personale risposta. I curatori Daniela Arionte, Giacomo Fanale, Giuseppe Frazzetto e Vincenzo Sanfo (i quali hanno ideato anche la mostra su Gauguin) hanno deciso di sondare l’inquietudine dell’animo umano attraverso la storia di un paese come la Cina, divenuto protagonista della scena mondiale. Il progetto racconta ansie e desideri di un popolo che in soli 20 anni ha avuto una sorprendente evoluzione diventando una delle principali potenze in ambito sociale, economico e culturale nel mondo. In onore dei 50 anni di apertura delle relazioni tra Cina e Italia, la mostra propone un originale accostamento tra arte contemporanea, arte antica (con esempi di artigianato) e arte propagandistica relativa agli anni del maoismo e della rivoluzione culturale. Vengono così manifestate nelle opere le idee e i sentimenti degli artisti divenuti testimoni e protagonisti di un’evoluzione netta e radicale della propria realtà, creando dei veri e propri fondamenti ideologici: chi sperimenta nuovi linguaggi visivi e chi cerca nelle proprie opere un legame tra la tradizione e il nuovo mondo. Su questo sfondo spiccano le vivaci opere di Xu De Qi, maestro della nuova pop art, il quale interpreta in chiave moderna il grande cambiamento. Artisti ormai storicizzati come Ai Weiwei , Xiao Lu, Song Yongping, protagonisti della famosa mostra Avantgarde, tenutasi a Pechino che culminò con l’occupazione del museo della città e con il loro arresto, espongono nelle loro opere un’aspra critica alla società autoritaria del tempo. Il gesto del dito medio, che ricorre in modo particolare nelle opere di Weiwei, sintetizza il disprezzo nei confronti della realtà repressiva cinese. Tra gli altri artisti ricordiamo Zhang Hongmei e Wang Liu Yan. In questa mostra il desiderio degli artisti di sperimentare nuove forme di linguaggio dotate di grande forza trasgressiva riflette l’animo di un popolo alla ricerca della propria identità sullo sfondo dei rigidissimi schemi che imponeva una società forse ancora incapace di accettare totalmente la propria evoluzione.
Ph. Credits: Dietro le Quinte – Arte contemporanea e Arionte Arte Contemporanea.
In copertina: Cina Arte in movimento. Opera di Xu De Qi.