Intervista ad Aldo Premoli
Gli altri siciliani – 8 fotografi + un ingegnere
Con grande entusiasmo di pubblico, e dopo il periodo di lockdown, il 12 giugno 2020 è stata inaugurata alla San Sebastiano Contemporary – Casa Bramante di Palazzolo Acreide la mostra fotografica Gli altri siciliani. Sono esposti i lavori di 8 fotografi contemporanei – Salvo Alibrio, Francesco Bellina, Davide Bramante, Franca Centaro, Loredana Iurianello, Antonio Parrinello, Rossana Taormina, Turi Rapisarda – accompagnati dall’immagine sonora del giovane ingegnere del suono Michele Spadaro realizzata con un particolare strumento, l’imagotonus. Deus ex-machina del progetto il curatore della galleria Aldo Premoli, direttore di Sud Style, con cui abbiamo avuto il piacere di conversare. Ci racconta l’ideazione della collettiva assieme all’artista siracusano Davide Bramante e dei prossimi eventi che si svolgeranno nei mesi di luglio e agosto. La mostra sarà visitabile fino al 6 luglio.
La galleria San Sebastiano Contemporary riapre dopo il lockdown con una collettiva di otto fotografi siciliani, debuttanti e non, diversi per formazione ed esperienze. Come nasce il progetto?
Questa è la nostra prima ricognizione sulla fotografia siciliana. San Sebastiano Contemporary è sbocciato in un luogo come Palazzolo che più siciliano di così non si può. Di ottimi fotografi siciliani ce ne sono molti ma le mostre – sto parlando di quelle serie – si fanno sempre e solo intorno ai soliti i cui nomi si contano sulle dita di una mano.
Come lei sostiene, mostre di siciliani vengono proposte con una cadenza molto frequente non solo in Sicilia e in Italia, ma anche all’estero. Nomi per lo più conosciuti, ridondanti in una soluzione autocelebrativa e statica. Un ritorno sempre al passato. Invece lei punta su una prospettiva inedita, inesplorata. Può illustrarci il lavoro di selezione dei lavori? Cosa li accomuna e cosa li rende unici?
Non ho una formazione accademica tradizionale. Non sono nemmeno un “critico laureato”. Direi piuttosto “ragazzo” fortunato, quello sì. Il mio percorso professionale mi ha portato a frequentare per decenni la creme della fotografia internazionale. Gomito a gomito negli anni Ottanta e Novanta con l’élite della fotografia di moda ci sono stato quando ho diretto l’Uomo Vogue, poi dal 2000 ho allargato la mia visione attraverso l’attività svolta in proprio e di nuovo con la direzione (breve ma intensa) di Tar magazine e ancora in tutti questi anni come columnist di Artribune. Nel tempo mi sono passate sotto al naso migliaia di immagini: da osservare o commissionare, sempre da valutare in tempo reale… insomma uno ci fa l’occhio. Non ho pregiudizi (una virtù o un difetto non lo so) credo poco a generi, scuole, gallerie mi accendo solo davanti all’emozione che si sprigiona quando osservi e comprendi per davvero una bella immagine. Quindi decani come Turi Rapisarda o esordienti assolute (si fa per dire visto che si tratta della campionessa italiana di fotografia subacquea) come Loredana Iurianello allineati in galleria per me pari sono.
Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità disse Einstein e lei ha colto perfettamente il senso traendo vantaggio dall’impedimento inaugurando Casa Bramante con una mostra digitale. L’arte in absentia. Lei crede possa essere questo il futuro delle esposizioni? Più i limiti o i vantaggi, cosa ne pensa?
Non penso che questa sia l’unico modo. È uno dei tanti possibili. Non si poteva aprire al pubblico la Galleria? E noi abbiamo portato la galleria in casa di chi lo desiderava utilizzando la tecnologia. Un esperimento anche perché Matterport è uno strumento di ripresa che per lo più viene usato dalle società di Real estate per mostrare in absentia ai propri clienti le specificità di un appartamento da acquistare. E difatti le riprese sono state effettuate grazie alla lungimiranza di Luca Venora a capo della Engel&Völkers di Catania che ci ha dato una mano.
Invece ci parli della sua collaborazione con Davide Bramante. La creazione di uno spazio aperto dedicato soprattutto a giovani esordienti. Come può avvenire la promozione culturale in un centro periferico come Palazzolo Acreide? Secondo lei come può essere rilanciata la rete del contemporaneo nella Sicilia orientale?
La collaborazione è nata per caso. Più per merito suo che per mia volontà. Gli astri si sono allineati: Bramante mi ha convocato al Caffè Sicilia di Noto meno di 12 mesi fa e ora non abbiamo nemmeno bisogno di parlarci per intenderci. Bastano gli occhi e la mimica facciale davanti a una persona o a un quadro, indifferentemente. Quanto alla “Galleria per giovani esordienti” non è esattamente così. Lo spazio è apertissimo certo. Anche a giovani o esordienti. Occorre non confondere però nomi come Filippo La Vaccara, Francesco Lauretta o Luigi Presicce a cui sono dedicate le mostre di luglio e agosto con degli esordienti. Questi oltre che amici sono “maestri” riconosciuti, inseriti nel circuito ufficiale dell’arte contemporanea. Se sino ad oggi non sono stati presenti in Sicilia come avrebbe meritato la colpa è della pigrizia di istituzioni governate spesso da personaggi che sanno poco o niente. Ancora: ci piaccia o meno siamo tutti connessi attraverso media tradizionali e la rete. Credo che il termine “periferico” sia obsoleto: ci sono città (non faccio nomi…) che su questa isola sono grandi centri, ma dove sul piano culturale accade pochissimo… quello è davvero un fenomeno “periferico” … Quanto a rilanciare la rete del contemporaneo la strada è una sola: fare appunto rete innanzitutto tra privati che ci sono e sanno fare: le istituzioni seguiranno inevitabilmente…
Giornalista professionista, scrittore, blogger di “Huffington Post Italia”, “Artribune”, esperto di arte contemporanea e co-fondatore dell’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa. Tante anime ed un’unica passione, quella della comunicazione a 360 gradi. Cosa la ispira quando si occupa di un progetto di curatela d’arte?
Il piacere di condividere con altri quello che trovo formidabile. Sono sempre stato curioso. Vivo in Sicilia 8 mesi all’anno, il resto a Cernobbio sul Lago di Como o in giro per il mondo. Visito mostre, gallerie e fiere d’arte da mezzo secolo in almeno 4 continenti e non finisco mai di stupirmi: sono un “globalista” (sì esattamente quella parola che qualcuno di scarse letture pensa sia una parolaccia). I miei figli hanno studiato, vivono e lavorano all’estero.
Da Milanese e cittadino del mondo, qual è il suo rapporto con la Sicilia e cosa l’ha spinta a prediligere l’isola delle tre punte e ad investire su di essa?
Milanese, figlio di milanesi, di nonni milanesi. Ma con la Sicilia ho una consuetudine per lo meno trentennale. Mio suocero Ettore Averna era di Taormina. Prima di trasferirmi ad Acireale, poi a Catania ed ora a Noto ho frequentato l’isola per 20 anni: raggiungevo Ettore per seguire una casa vacanze di lusso che possedevamo sulle pendici dell’Etna. Ho imparato ad ascoltare questa terra pazzesca, stratificata, tragica e comica, meravigliosa e terribile, tutto insieme. Non è una cosa da poco: spesso chi arriva qui pensa di sapere già tutto, ma in realtà non ci capisce nulla…
Quali saranno le iniziative future della galleria? Un programma ben nutrito per i prossimi mesi. Ci potrebbe dare qualche accenno?
Sicura che abbiamo lo spazio necessario per rispondere a questa domanda? Va beh ci provo! A Palazzolo dopo “Gli altri siciliani” arriva Filippo La Vaccara – Ipermetafisica (14 luglio), poi la bipersonale di Lauretta e Presicce (7 agosto). Ma il Comune ci ha chiesto di mettere in piedi un numero “0” della futura PALAZZOLO OSPITALE mostra diffusa che avrebbe dovuto svolgersi questa estate ma è stata cancellata causa pandemia. Si tratta in questo caso di 5 talk dove si fronteggeranno (11-15 agosto) in uno spazio aperto ogni sera alle 22.00 un artista e un curatore, accompagnati da piccole installazioni. Poi c’è la straordinaria FOYER DAVIDE BRAMANTE & FRIENDS. I NUOVI SICILIANI (17 luglio) che stiamo allestendo all’interno del Teatro Tina di Lorenzo di Noto, grazie alla lungimiranza del sindaco Corrado Bonfanti e del direttore artistico Salvatore Tringali: qui si allinea il meglio del meglio di una generazione: oltre a Bramante, tra gli altri Loredana Longo, Francesco de Grandi, Cumia, Mortellaro, Iudice, William Marc Zanghi, Giuffrida … e l’intervento sonoro del più giovane Michele Spadaro lo stesso ingegnere che ho inserito nella mostra dei fotografi a Palazzolo. Insomma nell’insieme una meraviglia di cui vado particolarmente fiero. E per finire l’assessore alla cultura di Siracusa Granata ha voluto fortemente chiudere la stagione con una personale tutta dedicata a Bramante. Davide è di Siracusa, ma a Siracusa non aveva mai esposto in spazi pubblici. Inaugura il 22 agosto presso l’Ex-Convento del Ritiro. Basta? Le assicuro che per questo secondo semestre 2020 a noi basta…
In copertina: Davide Bramante