Irene Catania | Faccia di velluto

Irene Catania | Faccia di velluto

a cura di Giuseppe Mendolia Calella

opening: domenica 01 ottobre, ore 19.30

01 – 29 ottobre 2017

Arionte Arte Contemporanea

via San Michele 32, Catania

Evento inserito nel calendario delle attività di Catania Wondertime

Il prossimo primo ottobre alle 19.30 presso la Galleria Arionte Arte Contemporanea di Catania s’inaugura, la mostra personale dell’artista siciliana Irene Catania “Faccia di velluto”, curata da Giuseppe Mendolia Calella. L’evento è inserito all’interno del calendario delle attività di Catania Wondertime, progetto d’arte diffusa (9 settembre – 9 ottobre 2017) ideato dall’artista e imprenditrice Rossella Pezzino De Geronimo in collaborazione con l’associazione culturale Dietro Le Quinte.

Il percorso artistico della Catania parte proprio dalla pittura e dal disegno e, sebbene vi sia stata una lunga e intensa pausa nella fotografia con incursioni sperimentali di altri mezzi espressivi come la grafica e soprattutto il video, per questa serie l’artista ritorna al mezzo pittorico, forte dell’esperienza multimediale e consapevole che adesso il suo segno arricchisce di senso le proposte visive che espone.

Tele di piccole dimensioni, dal taglio intimistico e onirico, rappresentano il limen esistenziale, il confine delle età, il passaggio e i paesaggi evolutivi della mente e del corpo dell’uomo, nell’eterne e universali coppie dicotomiche vita – morte, essenza – esistenza, giovane –vecchio, ecc.

Passaggi che si trasformano in tracce, paesaggi che diventano memoria, corpi che divengono esperienza, ogni tela è un pezzo di vita individuale e collettiva perché di fronte ai grandi passaggi della vita anche le paure dell’uomo sembrano uniformarsi e ricordarci la natura comune a tutto il genere umano.

Le opere della serie “Faccia di Velluto”, dal tratto naif, indagano le paure primordiali dell’essere umano, paure che partono dall’inconscio e raggiungono un immaginario popolato da figure misteriose e ambigue.

La scoperta del corpo che cresce, la dimensione fiabesca e infantile che fa posto a quella adulta caratterizzata dalla scoperta del dolore e del cambiamento generano una visione alterata che oscilla tra realtà, finzione e paradosso.

“Irene Catania – come spiega lo stesso curatore – traduce nel segno pittorico, svuotato da ogni velleità tecnica, un paesaggio interiore che si esprime attraverso piccole nuvole di colore e segno in cui i personaggi si muovono come cammei nei quali riconoscersi”.