CITTÁ PRIVATA
progetto di residenza presso Farm Cultural Park
con: Vanessa Alessi, Valentina Lucia Barbagallo, Luca Brucculeri, Luca Cinquemani, Giulia Crisci,
Fabrizio Cosenza, Salvatore Daví, Giuseppe Mendolia Calella, Carmelo Nicotra, Lisa Wade.
Ph Luca Brucculeri
L’evidenza che Favara restituisce è fatta di accumulazione, non finiti, speculazioni e stratificazioni.
La volontà è quella di porre la nostra attenzione, come artisti e curatori, su gli interstizi tra gli strati umani e urbani che con il passare del tempo hanno creato questo tessuto, Partiamo dalla convinzione che i canoni con cui tradizionalmente si misura il circostante quali: “normalità”, “estetica” , “coerenza” siano troppo statici, rispetto a un continuo dinamismo che rende le città insediamenti instabili. Poniamo l’attenzione su questa instabilità, sui flussi interni ed esterni alla città e sugli effetti che essi producono su identità e luoghi, modificandone assetto, percezione e uso. La ricerca ha preso avvio con una raccolta collettiva di materiale, innescando un processo relazionale che a partire dal gruppo si è esteso al territorio. Attraverso delle interviste mirate abbiamo identificato i movimenti più significativi: I favaresi che abitano in città stabilmente, i favaresi emigrati e immigrati da altri paesi. Questi flussi potrebbero essere tracciati graficamente come linee rette, che attraversano i vari insediamenti urbani. Le linee si incrociano talvolta, convivono parallelamente o confinano con vuoti abbandonati. Presso Farm cultural Park è rimasta esposta, fino al 30 Novembre 2013, una prima restituzione audiovisiva della ricerca, prima tappa progettuale per un intervento urbano successivo, pensato come tassello del processo di riqualificazione territoriale già in atto. Sulle pareti della Project room la cartina di Favara è scomposta in quattro aree di attenzione, che insieme ai racconti sonori degli intervistati restituiscono visioni e frammenti estratti in una settimana di residenza. Le linee all’interno delle cartine descrivono i flussi e loro effetti sul tessuto urbano.
La prima cartina mostra l’antico centro storico con un’alta densità di edifici abitati, la seconda registra il progressivo svuotamento del centro a seguito delle partenze verso l’estero o degli spostamenti in periferia, ormai identificata come nuovo centro. La terza mette in luce il riempimento edilizio e umano della zona periferica, costruita anche grazie ai soldi di chi lavorava all’estero. Infine la quarta torna a porre l’attenzione sul centro storico in cui arrivano nuovi abitanti immigrati che si trovano a convivere con chi è rimasto e con chi decide di investire partecipando al cambiamento. Vogliamo lavorare sul potenziale immaginativo che questo materiale ha in sé realizzando in una seconda fase un intervento urbano a Favara e una pubblicazione che raccolga l’intero processo e i suoi risultati.