Io cresco di Maurizio Pometti:
un viaggio pittorico tra memoria e identità
Il 14 novembre nell’ambito degli eventi dell’Eubook 2024, manifestazione legata al libro e alla lettura che si svolge a cadenza annuale nel piccolo borgo siciliano di Licodia Eubea, è stata inaugurata la mostra personale di Maurizio Pometti Io Cresco con un testo di Giuseppe Mendolia Calella e promossa dall’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea.
Il progetto espositivo si articola all’interno della suggestiva e “cicatrizzata” navata unica della chiesa di San Benedetto e Santa Chiara (sede ospitante di tutti gli eventi) tramite pannellature su cui si distribuiscono i 14 lavori che compongono la mostra, lo spazio così cadenzato forma un percorso lineare in cui ogni immagine, sia essa dipinta o disegnata, si fa tappa d’un percorso di crescita, racconto-attestazione del viaggio intrapreso verso l’elaborazione di una propria identità.
Punto di partenza è il tenero autoritratto Non vedevo l’ora di diventare grande, disegno su carta dal tratto rarefatto gentilmente vivacizzato da un tocco di evidenziatore rosa, in cui, attraverso uno sguardo puro e ricco di fiducia che guarda dritto davanti a sé, è manifesta tutta la fretta tipicamente infantile di confrontarsi col mondo e con cui l’osservatore non può che specchiarsi.
In effetti tutta l’esposizione è un groviglio di sguardi, una ragnatela d’occhi che si scrutano e ricercano tra loro, all’interno o al di là del quadro, e che di volta in volta interrogano, schivano o ignorano, presi come sono da loro stessi, chi li osserva. Le tele così assorte ed immerse nel silenzio di una monocroma malinconia diventano quindi momenti, ricordi, tappe appunto di questo processo di crescita che, passato attraverso un percorso di rielaborazione introspettiva tanto mentale quanto pitttorica, può essere replicato dallo spettatore a cui viene offerto, in un atto proiettivo che dall’intimità individuale passa all’immedesimazione universale.
In tal senso i titoli fanno da guida e a fianco ad opere in cui s’afferma una maggiore autocoscienza, specialmente in relazione alle influenze che l’ambiente esterno può esercitare (Gli occhi degli altri sono le nostre prigioni), troviamo lavori in cui il rapporto con l’Altro e la revisione del legame che lo hanno caratterizzato diventano centrali (Se mi lasci ti tradisco, Questa è l’ultima volta, Non ricordo il suo nome).
Il tema della “frattura” così rappresentato (anche formalmente nei due oli su cartone vegetale “ritagliati” o nel dittico Quaranta gradi) trova però un contraltare nella rappresentazione di candidi e dolci momenti d’unione, in cui l’amore, delicatamente espresso, e l’equilibrio tra le parti, cristallizzato nell’affettuoso attimo del bacio, risultano inalterati (Tutto il tempo che vogliamo, Se ti stavi nascondendo dall’amore) benché fragili e diafani nella loro dimensione sospesa di “sogno”.
Ricordare è, infatti, un atto nebuloso, inesatto e ricostruttivo che trova riscontro tanto nel processo tecnico dell’artista, che spesso utilizza del materiale fotografico, personale e non, come base di partenza per la rielaborazione pittorica, che nella ricezione dello spettatore che, grazie allo smorzamento delle individualità ottenuto attraverso il “filtro” delle pennellate, può riconoscersi. È, dunque, in questo percorso costellato d’incontri-confronti che la mostra vuol farsi sommesso ma profondo dialogo tra sé e l’altro, nel tentativo di cogliere almeno una parte dell’inestracabile complessità e mutevolezza che regola i rapporti umani e che sta alla base dell’elaborazione della propria identità; un dialogo questo, infine, da cui non può che nascere comprensione, cambiamento, accettazione, crescita.
Domani, Sabato 7 Dicembre 2024 ore 18.00, verrà presentato (presso la Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara, in Piazza Stefania Noce 1) a Licodia Eubea, il catalogo della mostra edito da Balloon. Interverranno, oltre all’artista Maurizio Pometti, anche il Presidente dell’Archeoclub d’Italia di Licodia Eubea Giacomo Caruso e Bianca Basile, Curatrice e Contributor Balloon Project. Maggiori info qui.
La mostra è visitabile fino al 12 gennaio 2025 ogni sabato e domenica e nei giorni festivi, dalle ore 17:00 alle 20:30