Editoriale

 

UNIONE

SOLOMOSTRY

 

La parola “mostri” evoca nel mio immaginario di bambina un campionario di terrificanti figure a cui si legano i sentimenti più variegati. Creature spaventose erano inquilini scomodi che, da sotto il letto, ogni sera minacciavano il mio sonno. Questi terrificanti esseri sono però da sempre tra gli emblemi che più ci spaventano e ci attraggono.

La ricerca artistica di Solomostry (1988) ha origine proprio con la rappresentazione di una di queste creature. Quando vidi per la prima volta le opere pittoriche di Solomostry rimasi affascinata dalla capacità dell’ artista di poetizzare e mitigare la figura del “mostro”. Tele dai tratti marcati, con pennellate spesse e grondanti, dai forti contrasti tonali, evocano un immaginario urbano nel quale prende vita il mondo di Solomostry.

 

Solomostry nel suo atelier. Ph Riccardo Ruffolo.

Solomostry nel suo atelier. Ph Riccardo Ruffolo.

 

Per la cover del mese di dicembre, tempo di chiusura e di bilanci, ho scelto l’opera “Unione” di Solomostry poiché essa rappresenta un nuovo capitolo lavorativo per l’artista. Le opere di Solomostry si caratterizzano per il loro potenziale estetico, dato da una personale rielaborazione del corpo e del volto umano. Una sintetizzazione portata all’estremo e semilabile ad un logo, e per questo, sempre riconoscibile. Sarebbe erroneo pensare però che il fare artistico di Solomostry si limiti alla riproduzione sterile e seriale di un repertorio immaginario, in quanto, la sua produzione è in grado di infondere nuovi valori a ciò che raffigura.

L’artista opera, infatti, manipolando molteplici materiali tra cui, in questa fase della sua esperienza lavorativa, trova spazio l’argilla.

 

 

Tra la pluralità di elementi e tecniche esplorate da Solomostry l’argilla è scelta per il legame che essa rappresenta con alcuni degli affetti più cari e intimi dell’artista e, proprio da questa profondità sentimentale, nasce “Unione”.

“Unione” è un opera in terra refrattaria cotta e volutamente lasciata grezza, ad evocarne l’origine primordiale; il segno della manipolazione tattile è ancora vivo e leggibile. Una moltitudine di esseri mostruosi si ergono compatti. Da questa molteplicità corporea emerge un unico volto. Un unica creatura parte di un insieme.

 

“Quest’opera vuole rappresentare la forza dell’unione. Quando si è uniti, si possono superare gli ostacoli, sostenersi a vicenda e affrontare le difficoltà con spiritò di solidarietà. È un invito a fare gruppo, a lottare insieme per raggiungere un obiettivo comune, mostrando come la coesione sia la chiave per affrontare le sfide della vita.

Questa l’interpretazione che Solomostry dedica ad “Unione”. Un invito, da parte dell’artista, ad una riflessione profonda per i fruitori; un’occasione per identificarsi in questo senso di coesione, in cui gli uni diventano uno, e mediante la quale l’interpretazione del singolo diviene parte del tutto.

 

 

Solomostry, livepainting, NY. Ph Andrea Aschieri.

 

 

BIO

Edoardo Solomostry, classe 1988, è un artista laureato in Graphic Design & Art Direction che attualmente vive e lavora nel suo studio a Milano.

Le opere di Solomostry sono caratterizzate dalla personale rielaborazione dei volti e delle emozioni umane.
Ogni volto è unico e diverso, proprio come l’umanità che ci circonda. Ed è proprio questo aspetto che l’artista cerca di rappresentare.
Attraverso la pittura; Solomostry cerca di congelare momenti della sua vita passata e futura. Riesce a catturare ricordi, emozioni fugaci, impulsive e veloci in grandi formati. Utilizza materiali diversi per catturare questi momenti come se fossero polaroid della sua esistenza.
L’artista affida lo sviluppo dei suoi dipinti ad un tratto sporco, ruvido, con pennellate spesse, arricchendo il tutto con contrasti tonali, efficacemente supportati da toni accesi e perfetti equilibri cromatici.
Per la sua produzione spazia dalla pittura alla scultura ed installazione dove utilizza un vasto range di materiali e tecniche artistiche.