Percorsi fotografici si “incontrano”: Davide Bramante, Luisa Menazzi Moretti e Paolo Morello
di Salvatore Davì
Cresce l’interesse per la fotografia tra le gallerie palermitane, nell’arco di un mese si sono inaugurate tre mostre dedicate ad artisti che hanno fatto del mezzo fotografico il proprio veicolo espressivo; i tre eventi non sono connessi l’uno con l’altro, tuttavia sembra di percorrere un unico tragitto che costruisce un discorso sulla fotografia stessa.
Il percorso comincia alla Galleria Studio – Palazzo Moncada di Paternò del fotografo Paolo Morello con una mostra che vede protagonista i lavori dello stesso gallerista-fotografo; In Principio raccoglie sessanta scatti in bianco e nero che sono la testimonianza di una ricerca che scava nei meandri più profondi della coscienza e che intravede nel ruolo dell’immagine l’input dello storico sviluppo della rappresentazione. L’immagine, come origine del pensiero dell’uomo, ha permesso l’elaborazione di una densa mitologia; la fotografia oggi accoglie questa istanza e diventa strumento per nuovi miti puramente visivi. I lavori di Morello aprono ad una considerazione sull’originalità e l’originarietà dell’immagine come prodotto visivo ed è dopo questa riflessione proposta alla Galleria Studio che l’attenzione si rivolge alle opere di Luisa Menazzi Moretti. L’artista friulana espone alla Galleria Le Stanze Bianche (Magic Mirror a cura di Denis Curti) ed elabora una fotografia che scava all’interno dell’immagine oltrepassando il significato della semplice rappresentazione e ripercorrendo il sottobosco che costituisce l’impalcatura delle cose; le fotografie di Menazzi Moretti penetrano oltre la rappresentazione con una sorta di macrovisione che scopre quegli aspetti più intimi e silenziosi degli oggetti che ci circondano.
Il nostro viaggio virtuale sui processi fotografici si conclude con la mostra Compressioni di Davide Bramante, a cura di Marco Meneguzzo, presso i locali di Rizzuto Arte. L’artista sembra porsi come l’ultimo anello di questo tragitto; le sue opere sono una riflessione sul ruolo del digitale in un complesso mondo che arriva dall’analogico. Dall’individuo che ha imparato a discernere il flusso continuo delle immagini deriva l’uomo che sintetizza emozioni e raccoglie i residui delle sensazioni “comprimendole” e mostrandole simultaneamente quasi senza controllo e senza quella coscienza analogica che rimanda al “principio”.
In questo giro di gallerie la fotografia si è presentata come un vettore che ha ripercorso per citazioni, processi e temi, una storia delle immagini (e dei luoghi rappresentati) attraverso lo strumento fotografico: dalla riflessione sul senso universale della rappresentazione di Paolo Morello al rappresentato compresso di Bramante attraverso lo sguardo rivolto al particolare di Luisa Menazzi Moretti.
Davide Bramante. Compressioni, a cura di Marco Meneguzzo
Rizzutoarte, Palermo
Dal 15 novembre al 22 dicembre 2012
info@rizzutoarte.com – www.rizzutoarte.com
Luisa Menazzi Moretti. Magic mirror, a cura di Dennis Curti
Galleria Le Stanze Bianche, via Enrico Albanese 100, Palermo
Dal 1 al 28 dicembre 2012
info@lestanzebianche.it
Paolo Morello. In principio
Galleria Studio – Palazzo Moncada di Paternò, via Bandiera 11, Palermo
Dal 1 novembre 2012 al 15 gennaio 2013
galleria@issf.it
(1) Paolo Morello, In the beginning, courtesy dell’artista
(2) Luisa Menazzi Moretti, Senza titolo, #7. 2011, courtesy Le Stanze Bianche
(3) Davide Bramante, My own rave, Berlino (Porta di Brandeburgo + Monumento olocausto), courtesy Rizzutoarte