Paîs
La mostra fotografica di Valentina Brancaforte
Partire o restare? Perché l’una e perché l’altra? Sarebbe troppo semplice conoscere il nostro destino e quello dei luoghi, perché ci aiuterebbe a valutare meglio la risposta a una domanda apparentemente semplice. Ma se partissimo dove saremmo diretti?
Con il tempo, luoghi di incanto e affascinanti per le loro assurde storie e per i loro scorci paradossali, hanno perso l’attività interna a causa della fuga verso le metropoli, scegliendo stili di vita più dinamici, frenetici e una vita sociale molto più ricca. Questi luoghi sono i “paisi”, i paesi svuotati della loro popolazione, ma non della loro energia intrinseca.
Valentina Brancaforte, fotografa catanese classe ‘83, riflette proprio sul termine “paisi”, notando un’analogia terminologica con la parola greca Paîs, utilizzata per indicare un fanciullo o una fanciulla di età compresa tra i 12 e i 15 anni e dalla quale prende il nome la mostra fotografica in corso presso lo spazio culturale 2LAB di Catania.
Con il suo bianco e nero crudo, profondo e sincero, Brancaforte crea un ponte fotografico tra Buscemi, uno dei borghi più disabitati della Sicilia e Chiara Lucia, bambina protagonista del suo attendo e delicato lavoro di ricerca, al fine di ragionare sul destino di un luogo e di una giovane nuotatrice. Le fotografie mettono in luce la vita quotidiana di una fanciulla, che insieme alla propria famiglia, sceglie contrariamente ai soliti allontanamenti dai borghi di rimanere e abitare un luogo sempre più disabitato, dove la solitudine e la malinconia diventano palpabili, intenerendo i nostri occhi e quelli della fotografa stessa.
È proprio grazie alla sensibilità di Valentina Brancaforte, trasmessa abilmente alle sue eleganti fotografie raffiguranti Chiara Lucia e scorci di un paese quasi fantasma, che possiamo interrogarci sul senso dell’allontanamento da un luogo in cui la vita si muove lenta e sfugge dalla frenesia delle grandi città, abbandonando il contatto e la vicinanza dalla purezza della vita.