Vari(e)azioni di quartiere
Ogni strada, ogni svincolo e ogni incrocio che percorriamo giornalmente non è solo uno sfondo al nostro frenetico passaggio, è soprattutto un referente visivo, con un’anima e una storia in continua evoluzione.
La rigenerazione urbana attuata in chiave sostenibile ha trasformato città, borghi e antiche strutture in luoghi plurifunzionali e sostenibili per il presente e soprattutto in prospettiva del futuro.
A Madrid con il progetto di riqualificazione “Madrid Rio” sono stati interrati circa 10km di autostrada a favore di un grande parco tra le sponde del fiume Manzanarre, che ha portato alla luce un lato della città dimenticato e nascosto dallo smog. Fino a qualche anno fa gli sterminati confini napoleonici identificati dal Manzoni nel “Cinque Maggio” erano visivamente e socialmente interrotti dalla circonvallazione e da antiche strutture industriali che rendevano impossibile l’accesso al fiume e alle strutture antiche che li vi sorgono, tra cui il Puente de Segovia che rappresenta il primo accesso storico alla città del XVI secolo.
L’amministrazione comunale ha investito in una politica urbanistica sostenibile, con l’ausilio di ingegneri, architetti e artisti, creando un immenso polmone urbano e centro culturale con sede nel Matadero, il vecchio e riqualificato macello cittadino che oggi ospita svariate iniziative artistiche, mostre, fiere e progetti che attraggono cittadini e turisti che prima ignoravano l’esistenza del Manzanarre.
Ad Amsterdam, la spinta per la nascita del vivace quartiere NDSM, è partita da un gruppo di artisti, studenti e attivisti con il desiderio di rivendicare i vasti spazi abbandonati del porto e di trasformarli in luoghi per l’arte.
Il progetto nato negli anni 2000, è stato avviato grazie a finanziamenti pubblici e sponsor privati, con l’obiettivo comune di rivitalizzare l’area per il futuro sviluppo finanziario e immobiliare. Oggi conta circa 200 realtà culturali tra atelier, compagnie di teatro, accademie d’arte e di musica, scuole di danza, produttori di cinema e altri professionisti uniti dalla voglia di riqualificare e gentrificare la zona con la cultura.
Molti sono i progetti italiani che seguono l’esempio e l’ideale di un mondo sostenibile, ma non tutti riescono a sbocciare. Ogni progetto è unico e si sviluppa in modo diverso, ognuno lancia una propria scommessa personale, ma è animata dalla voglia comune di cambiare e migliorare il mondo, partendo da un vecchio impianto industriale, da un palazzo abbandonato o da un quartiere.
Il Tempio del Futuro Perduto è un progetto controverso, nato nel 2018 tra i resti riqualificati della Fabbrica del Vapore a Milano, ma ancora in attesa di regolamentazione, con lo scopo di fornire supporto umanitario e consulenze volontarie gratuitamente. Oggi è un centro culturale autogestito che svolge attività di sperimentazione e inclusione sociale e, fin dagli esordi, è stato aiutato e incentivato da altre associazioni culturali della città. La riqualificazione del vecchio lotto abbandonato della fabbrica ha dato vita ad uno spazio polifunzionale dove vengono organizzati eventi, mercatini e lezioni di yoga.
Visualizza questo post su Instagram
Ma è nel sud il luogo dove coesistono le più grandi contraddizioni: la nostra bella Sicilia, terra di forti tradizioni, colori, profumi e di diversità è anche sede delle maggiori controversie e diseguaglianze sociali.
Qui l’amministrazione difficilmente può fornire un aiuto completo ed efficace e il cambiamento inizia dalla semplice forza di volontà di chi si rimbocca le maniche per il bene comune della città e di quanti vivono giornalmente in zone abbandonate all’anarchia.
A Catania, il cuore pulsante del quartiere di San Berillo è dal 2012 il fulcro centrale del progetto Trame di Quartiere , una scommessa nata dalla voglia di rivalsa e di riscatto per una una zona storicamente etichettata come centro di spaccio e prostituzione. Il direttivo del progetto è formato da Carla Barbanti, Andrea D’Urso e Luca Lo Re che, insieme ad un team di volontari, professionisti e residenti, sono al lavoro per trasformare la città in una realtà inclusiva e coesiva, in grado di percepire la diversità come risorsa, attraverso pratiche di co-progettazione urbana e produzione culturale.
Nel 2016, grazie al bando Polmoni urbani promosso da Farm Cultural Park, ha avuto inizio la ristrutturazione di Palazzo di Gaetani, oggi sede di tutte le attività di Trame di Quartiere e centro di alloggi transitori per persone svantaggiate.
La visione di quartiere pericoloso persiste, ma rispetto agli anni passati è largamente diminuita. Oggi i cittadini partecipano alle attività e percorrono le vie di San Berillo in occasione delle passeggiate urbane, per la proiezione di corti, presentazioni di libri, mostre fotografiche e molte altre attività culturali e progetti solidali. Anche gli abitanti del quartiere osservano la loro quotidianità sotto una luce diversa: attraverso gli occhi del cambiamento e della speranza di chi, al limite tra la follia e la visionarietà, ci ha creduto fin dall’esordio di una prima, timida, idea.
Visualizza questo post su Instagram
L’esempio che ha ispirato Trame di Quartiere e finanziato la riqualificazione di Palazzo di Gaetani è opera di un’altra realtà siciliana con risonanza al livello europeo.
Presente alla Biennale di Venezia nel 2012, all’Expo milanese del 2016 e citata al sesto posto come imperdibile meta per appassionati d’arte secondo il blog britannico Purple Travel, l’associazione Farm Cultural Park nasce dal desiderio di riqualificare la città di Favara attraverso l’architettura, l’arte contemporanea e il public design. L’idea, nata nel 2010, ha subito una crescita esponenziale fino a diventare oggi un vivace centro di produzione e sperimentazione culturale dove confluiscono artisti, professionisti del settore artistico e culturale, ma soprattutto idee.
Con la promozione del bando “Boom-Polmoni urbani” i fondatori del Farm, i coniugi Andrea Bartoli e Florinda Saieva, hanno messo in palio 120.000€ per finanziare idee e proposte per la rigenerazione di altre zone in Sicilia e replicare gli effetti positivi che il progetto di Favara ha riscosso su tutto il territorio.
I vincitori dell’edizione del 2015/2016 sono stati Periferica a Mazara del Vallo (TP), Eclettica a Caltanissetta e la già citata Trame di Quartiere.
Joseph Rykwert, storico e docente di architettura inglese, sostiene che nel volto di ogni città è disegnato il suo destino: ogni azione volta alla sua modifica ha una ripercussione sull’intera collettività.
Il successo di una città dipende dalle forze sociali che agiscono su di essa, dalla volontà di cambiare ciò che non va o non va più si genera benessere, sociale e finanziario.