Intervista ad Ophrah Shemesh,
visiting professor della residenza SARP
di Marilena Spartà
In occasione del progetto di residenza per giovani artisti internazionali SARP – Sicily Artist Residence Program, di cui siamo media partner, conosciamo l’artista Ophrah Shemesh che nei giorni scorsi ha lavorato con i 3 artisti in residenza a Linguaglossa (Ct) come visiting professor.
ITA/ENG
Chi è Ophrah Shemesh? Ci parli brevemente di lei.
Sono una pittrice, ma non ho scelto io il mondo dell’arte, è l’arte ad aver scelto me. L’arte è qualcosa senza la quale non potrei vivere.
Who is Ophrah Shemesh in few words?
I’m a painter. I arrived to art not by choice, but art chose me. Art is something I could not live without.
Lei è nata in Israele per poi trasferirsi a New York nel 1979. Quanto le sue origini hanno influenzato il suo lavoro e quanto una città come New York ha cambiato la sua vita?
Le mie origini sono determinanti nella mia vita. I miei genitori appartenevano al primo gruppo di gente che lasciò l’Iraq e “creò” lo Stato di Israele. Mio nonno era un rabbino, quindi ho un forte legame con le mie radici ebree. Tutto ciò però non mi ha impedito di essere me stessa e decidere di trasferirmi a New York. Fu la pittura a portarmi lì e oggi non sarei la pittrice che sono senza questa città. New York era il centro del mondo artistico quando vi giunsi agli inizi degli anni ’80.
You were born in Israel and moved to New York in 1979. How much have your roots influenced your work? And how can a city like New York change your life?
My roots are very strong, my mother and my father were in the first group which left Iraq and made the Country of Israel. My grandfather was a major Rabbi, so I have a strong connection with my Jewish heritage, but that didn’t prevent me to be myself and moving to New York. I shall say that painting took me there. I strongly believe that today I would not be the painter I am without New York. When I arrived there, at the beginning of 80s the city was vital, was the centre of art.
Le sue opere rappresentano esclusivamente la supremazia della figura umana. C’è un motivo particolare per questa scelta? Da cosa trae ispirazione per i suoi lavori?
Quello che mi ispira maggiormente è la connessione con la vita e con la bellezza. Trovo affascinanti pure i paesaggi, ma ciò che mi attrae davvero è il corpo umano. Amo il corpo femminile per la sua simbologia e mi piace pure raffigurare i giovani perché esprimono vitalità. Adoro tutto ciò che sia vitale e che in qualche modo mi rappresenta. Non sono una pittrice naturalista, c’è una connessione con le mie emozioni profonde quando dipingo.
Your works focus exclusively on the supremacy of human body. Is there a specific reason behind this? What does inspire you in your work?
The thing that inspires me most is the connection to life and to beauty. I have to say that I also find landscapes beautiful but what really attracts me is the body. Somehow, I like the female body as symbol, I like also painting young people because they are vital. I love everything that is vital and has something that reflect myself. I’m not a naturalistic painter, there is a connection with my deep emotions when I paint.
La scelta della tecnica a tempera o ad olio ha una valenza semantica per lei?
Sì, il colore ad olio è più fisico, mentre la tempera è più intellettuale e, nello specifico, la tempera d’uovo è spirituale. Mi sento fortunata a sapere usare entrambe le tecniche.
Choosing tempera or oils technique has a semantic value for you?
Yes, oil for me is more physical instead tempera is intellectual, egg tempera specifically is spiritual. I feel lucky that I can use both techniques.
Tra le opere della mostra “Boundeless” curata da Loretta Harms e Caio Twombly, mi ha colpito particolarmente il dipinto a tempera “The passage” che richiama il Cristo morto di Andrea Mantegna. Quanto, a tal proposito, l’arte medievale e rinascimentale hanno influito sulle sue opere pittoriche? E quanto lavorare a fianco di un grande storico dell’arte come Mayer Shapiro è stato importante per lei da questo punto di vista?
Mi hanno influenzata totalmente. Non potrei essere oggi quella che sono senza Mayer e l’arte rinascimentale. Questo è il motivo per cui sono venuta in Italia, e, nello specifico qui in Sicilia.
Among the works of the exhibition “Boundless” co-curated by Loretta Harms & Caio Twombly, there is one which struck me particularly: is the tempera canvas “The passage” which reminds of me Andrea Mantegna’s “Dead Christ”. In this regard, how much have the Medieval and Renaissance arts influenced your work? And how much working with a great art historian like Mayer Shapiro has been important for you in this point of view?
They totally influenced me. I could not see myself today without Mayer and without Renaissance. That is why I came to Italy. New York it’s all about market, it doesn’t have the background you have here in Italy and specifically here in Sicily.
A proposito della Sicilia, cosa ne pensa di quest’isola? È la sua prima volta qui? Ci parli delle sue impressioni e se trova dei punti in comune con la sua terra natia.
Amo la Sicilia. Devo dirlo, non è così decadente come potrebbe sembrare. L’Italia forse è un po’ decadente, ma non la Sicilia. Quest’isola potrebbe essere trascurata, ma non decadente. E’ un luogo vitale, qui la gente è molto dignitosa e rispettosa. Si dà molta importanza ai valori quali la famiglia o l’amicizia e questo è molto importante per me. C’è sicuramente una connessione tra la mia terra natia, o meglio, tra la mia famiglia irachena e la gente siciliana. Entrambi sono molto legati alla tradizione, all’estetica e al modo di comportarsi. Non è la prima volta che vengo in Sicilia, la prima volta venni nel 1991 per la realizzazione del film di Amos Gitai “Gibellina, Metamorphosis of a Melody” dove recitavo una parte. Risiedevamo a Mazzara del Vallo, un posto dove ho percepito una forte energia e che mi ha fatta subito innamorare di quest’isola. È una terra piena di stimoli. Qualche anno dopo ho deciso di comprare una casa qui, ci sono riuscita due anni fa e l’ho presa a Pachino. Questa è stata una delle migliori scelte della mia vita. Credo che l’unico problema dei siciliani sia la loro passività, ma loro hanno un grande potenziale, possono realizzare grandi cose!
Speaking of Sicily, what do you think about the island? Is it the first time here? Would you tell us about your impression? Do you find some common ground with your motherland?
I love Sicily, I have to tell you that it is not decadent as It could seem, Italy is a bit decadent, but non Sicily. The latter could be neglected but not decadent. It’s vital. People here have a lot of dignity and respect, they really care about the values, like family or friendship and that is really important for me. I can say that there is a connection between my motherland, or better, between my family from Iraq and Sicilian people, both care about traditions, aesthetics of beauty and way of act. This is not my first time here, actually I came here in 1991, I did a film with Amos Gitai “Gibellina, Metamorphosis of a Melody”. We stayed in Mazzara del Vallo, where I felt a strong energy that made me fall in love with this island. This place really stimulates me. Few years later I decided to buy a house here in Sicily, and I eventually did it two years ago in Pachino. This is one of the best choices I have ever made. The only problem of the Sicilian people is they are really passive, but I think they have a great potential, they can do great things!
Parliamo del SARP: cosa si aspetta da questo progetto?
Credo che questa residenza d’artista sia un luogo speciale, ma debba essere migliorato. I proprietari dovrebbero trasformarlo in un centro spirituale ed intellettuale, creando nuovi spazi per migliorare il lavoro degli artisti. Spero che ciò possa accadere a partire dal prossimo anno e io sono ben disposta a collaborare. Potrei stilare una lista di vari intellettuali che provengono da tutta Europa che verrebbero qui volentieri realizzando qualcosa di speciale. Se migliorato, questo posto potrebbe diventare uno dei più influenti al mondo.
Let’s talk About SARP: what are your expectations about this project?
I think this artist residence is really special, but needs to be improved. The owners should visualize this place like a spiritual and intellectual centre by creating new spaces to improve artist’s work. I hope this will happen next year, I’m willing to come back here to help out. I could make a list of influential people all around Europe who could come and realise something special here. If improved, this place may become one the most relevant in the world.
In copertina: Chill Pursued – Oil on linen, 80 x 128 inches